Il manoscritto di 2084 è stato depositato nottetempo davanti alla porta d’ingresso di Piazza Editore, nel febbraio scorso. L’anonimo autore del breve romanzo di fantascienza che quel manoscritto conteneva, vi racconta una storia ambientata a Treviso nel 1462 dell’era di Maometto. Nel 2084 dopo Cristo, appunto. Ma non è una storia la cui portata si esaurisce in ambito locale. Il romanzo sembra piuttosto essere un pretesto per l’autore per ammonire l’ecumene cristiano: l’espansione dell’Islam e della sua componente più integralista rischia di compromettere la stessa sopravvivenza della cultura occidentale e cristiana. Nel giro di una generazione, i cristiani potrebbero diventare minoranza, anche in casa propria, dalla nostra Venezia Euganea, al Texas, alla California, all’Oregon, con conseguenze facilmente immaginabili. L’anonimo trevisano, sia pur sviluppando il romanzo anche con alcune situazioni a tinte forti, sostanzialmente desidera invitare la gente, maomettani moderati compresi, a risolvere il problema del confronto tra varie culture e religioni con le armi della ragione, della tolleranza e del rispetto reciproco