Vincenti è il titolo che, al termine di quasi un anno di lavoro, ci è parso naturale, in qualche maniera scontato, da un certo punto di vista persino banale, attribuire a questa nostra avventura di cronisti per immagini e parole in un mondo, quello del rugby in carrozzina, al quale ci siamo accostati con lo spirito e l’atteggiamento di chi nulla sa e tutto vuole scoprire. Per farlo, abbiamo dato la parola a chi questo mondo, meglio e più compiutamente, rappresenta. Quelli del rugby con le ruote, li abbiamo chiamati. Prima per scontata semplificazione, poi come riconoscimento dovuto di una specificità agonistica che ne esalta il carattere e ne premia l’indole di combattenti leali e determinati È stato alla fine del nostro viaggio che, rileggendo le loro storie e scrutandone i volti in primo piano, ci siamo chiesti cosa avessero in comune uomini tanto diversi fra loro per età, origini, cultura, esperienze, sensibilità, indole e natura. Cosa cioè li accomunasse e li rendesse simili se non uguali. Cosa facesse di tutti loro altrettanti esempi da seguire, modelli da riprodurre, soggetti da ammirare, qualche volta persino da invidiare. Di colpo abbiamo capito! Il titolo di questo libro, così come le loro storie, si è scritto da solo.